IL FUTURO DEI COMPOSITI

'I compositi non saranno più un mercato di nicchia'

Intervista a Claudia Persico, VP & Rotational Director presso Persico Group, multinazionale italiana che produce stampi, presse e impianti automatizzati per svariati settori

di NICOLA CATENARO

Proseguiamo il ciclo di interviste sul futuro di materiali per definizione innovativi come i compositi. Questa volta ci siamo confrontati con Claudia Persico, VP & Rotational Director presso Persico Group, multinazionale italiana che produce stampi, presse e impianti automatizzati per svariati settori, tra i quali automotive, rotazionale, nautica, aerospaziale, medicale e altre tecnologie.

Dottoressa Persico, come valuta il futuro dei compositi, in continua crescita o con prospettive meno interessanti nel futuro?

"Il futuro è dei compositi! Siamo costantemente alla ricerca di nuovi materiali e facciamo rete con aziende che li forniscono, anche in un’ottica green di materiali naturali e riciclabili. Possiamo inoltre ricercare qualcosa di nuovo sfruttando le migliori caratteristiche di svariati materiali che, se messi insieme, valorizzano ancora di più le loro singole peculiarità e le loro vantaggiose caratteristiche".

Quali sono attualmente i progetti che, anche per un'esperienza diretta, giudica più interessanti nel campo dei compositi?

"L’idrogeno sarà la soluzione in grado di far fronte sia alla scarsità dei combustibili fossili sia alla necessità di aiutare il pianeta, in quanto green. L’intero mondo dei trasporti sta investendo molto in questa nuova tecnologia, che ci vede coinvolti nella catena di produzione dei serbatoi Type IV per idrogeno in forma gassosa. Tali serbatoi hanno un rivestimento interno non metallico in materiali compositi e sono avvolti da un involucro esterno in fibra di carbonio e altri polimeri termoplastici intrecciati. Negli ultimi anni la nostra azienda sta investendo molte energie per sfruttare la tecnologia rotazionale nella realizzazione del liner interno di questo serbatoio".

In che modo?

"Nello specifico, la nostra macchina rotazionale SMART® sfrutta da una parte la sua caratteristica innovativa di scaldare direttamente lo stampo elettricamente, che consente di processare materiali fino a prima non gestibili con il processo rotazionale e permette di garantire un prodotto di alta qualità (con uniformità di spessore che limita il consumo di materia prima), e, dall’altra,  sfrutta i vantaggi del processo rotazionle tradizionale che, contrariamente alle altre tecnologie concorrenti, permette di co-stampare il boss (la parte metallica del liner) in un’unica fase. Persico per sua natura sposa la neutralità tecnologica e quindi non esclude alcuna scelta di mercato. In questa fase di cambiamento, portiamo avanti anche progetti legati all’elettrico: sfruttiamo i materiali compositi per la realizzazione di battery cover e altri componenti legati a questa tipologia di vetture. Per ultimo, ma non di importanza, va citato l’aerospace: sono loro i pionieri del mondo dei compositi, sia da un punto di vista di scelti di materiali che di automazione del processo".

Leggerezza, resistenza e... qual è il terzo elemento che aggiunge fascino ai compositi?

"Attenzione all’estetica! I materiali compositi hanno il vantaggio di essere leggeri, aumentando così le performance dei veicoli; sono al contempo resistenti, conferendo più sicurezza al mezzo di trasporto. Ma sono anche affascinanti, sono belli! I materiali compositi permettono di realizzare anche di parti esterne di vetture luxury!". 

Automotive, nautica, aerospace, trasporti. In quale di questi settori i compositi avranno un futuro più luminoso?

"Tutto il mondo dei trasporti beneficerà delle qualità dei compositi. E’ innegabile però che in prima battuta i settori economicamente più forti avranno un futuro più luminoso: nell’automotive i primi investimenti riguardano le vetture sportive, premium e ad alte prestazioni; nella nautica, le barche da competizione e quelle luxury; l’aerospace, per sua natura, richiede sempre e comunque prestazioni di altissima qualità, che sono riservate a progetti speciali".

Guardando al mercato dei fornitori, non giudica rischioso che la materia prima nel campo dei compositi sia in mano a pochissimi grandi gruppi?

"Come anticipato, il mondo dei compositi rappresenta ad ora ancora un mercato di nicchia. Ritengo che questa sia la ragione per la quale la materia prima sia in mano a pochissimi fornitori. Ma la storia ci insegna che nel momento in cui la domanda aumenta, di conseguenza anche la risposta cresce. Per tale ragione, non trovo rischioso lo scenario corrente: presto nuovi fornitori si faranno avanti". 

Biocompositi o riciclo dei compositi: dove sta investendo o investirebbe in questo momento storico?

"Se potessi, investirei in entrambi, essendo due temi caldi e molto apprezzati nel rispetto dell’ambiente: il riciclo consente il riutilizzo del materiale in fine vita e, di conseguenza, eviterebbe (o ridurrebbe al minimo) i rifiuti e gli sprechi. Dall’altra parte, i biocompositi permetterebbero di partire da una materia prima che per sua natura è green e quindi sostenibile".

CHI È
Laureata in marketing e comunicazione d’impresa a Milano, dopo un'esperienza in America presso un competitor, Claudia Persico nel 1998 entra nell’azienda di famiglia Persico, multinazionale bergamasca leader in stampi, presse, impianti e soluzioni automatizzate per diversi settori ad alta tecnologia. Negli anni contribuisce a orientare le strategie di crescita del Gruppo verso un deciso salto produttivo improntato alla neutralità tecnologica, alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare, investendo in processi per la riduzione dei consumi e l’utilizzo di fonti rinnovabili in settori come l’automotive, l’aerospazio, la nautica, l’urban mobility e l’ingegneria biomedica. Claudia è oggi membro del Consiglio dei gruppi Meccatronici di Confindustria Bergamo, del consiglio di JEC Group e del consiglio di Federmeccanica. Claudia Persico nel 2022 ha vinto il Premio GammaDonna per l'imprenditoria innovativa.

Nell'immagine: Claudia Persico (ph. PAOLO PETTIGIANI)

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