Al BI-MU di Milano, Stratasys ha illustrato in che modo il produttore di strutture industriali composite Plyform sfrutta la fabbricazione additiva FDM di Stratasys per migliorare notevolmente la propria capacità di produzione per il settore aerospaziale.
L'azienda utilizza infatti la stampa in 3D per produrre parti composite per elicotteri e in alcuni casi collabora con i propri clienti per stampare con la stessa tecnologia parti per aeromobili pronte per il volo utilizzando il materiale certificato per l'industria aerospaziale ULTEM 9085.
Plyform è un'azienda con sede a Varallo Pombia esperta nell'uso di materiali compositi avanzati per la produzione di parti per applicazioni industriali. Il core business è rappresentato dal settore aerospaziale e l'azienda si avvale di strumenti compositi stampati in 3D per produrre un'ampia gamma di parti in fibra di carbonio per elicotteri molto più rapidamente e con una notevole riduzione dei costi, rispetto all'uso di strumenti in alluminio.
Un esempio è la produzione della cloche del pilota . Utilizzando la fabbricazione additiva Stratasys FDM, Plyform 3D realizza uno stampo in materiale solubile ST-130. Il materiale composito in fibra di carbonio viene quindi avvolto intorno allo stampo e una volta indurito, l'anima solubile interna viene rimossa, lasciando solo la parte composita finale.
A causa dei rigidi requisiti di certificazione del settore aerospaziale per la produzione di parti finali per i velivoli, Plyform ha adottato una stampante 3D Stratasys F900 Production per offrire ai suoi clienti questo tipo di servizi. Vista la rapida crescita dell'interesse da parte dei clienti in quest'area, l'azienda utilizza la termoplastica certificata aerospaziale di Stratasys ULTEM 9085 per produrre parti leggere con i requisiti di fiamma, fumo e tossicità (FST) necessari per l'uso sui velivoli.
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11 ottobre 2018