di SIMONA SILVESTRI
Gli accademici dell’Università di Wrexham, nel nord-est del Galles, stanno sostenendo la ricerca sui sensori a fibra piatta. Il progetto, da 2,2 milioni di sterline, mira a trasformare i sensori in fibra ottica da circolari a piatti, al fine di aumentare il successo della produzione di compositi.
L’Università di Wrexham sta collaborando con altre istituzioni del Regno Unito: l’Università di Southampton, l’Università di Warwick, l’Università di Nottingham, l’Università di Herefordshire e l’Università di Bristol.
I sensori a fibra piatta saranno in grado di monitorare l'adattamento dei materiali, ottimizzare le prestazioni del componente e prevedere un possibile guasto.
Richard Day, professore di ingegneria dei compositi e vicerettore della ricerca presso l’Università di Wrexham, ha dichiarato: “La capacità di realizzare e utilizzare sensori in fibra ottica, in grado di avere un rilevamento direzionale, apre enormi aree di comprensione nel settore dei compositi e oltre”.
Il gruppo di ricerca utilizzerà le strutture di un laboratorio all’avanguardia, l’Advanced Composite Training and Development Center, per sviluppare i sensori a fibra piatta.
Il dottor Christopher Holmes, che lavora nell’Università di Southampton, ha affermato che questo progetto è possibile perché: “L’Università di Southampton ha fantastiche capacità di camera bianca e una solida reputazione come pioniere nella fabbricazione di fibre ottiche e i nostri colleghi hanno una conoscenza approfondita dei compositi e delle loro applicazioni. La nostra ricerca congiunta sui sensori a fibra piatta potrebbe trasformare le prestazioni finali delle strutture composite”.
I compositi svolgono un ruolo importante nella produzione di aeromobili, imbarcazioni, pale di turbine eoliche e automobili; pertanto, comprendere come funzionano i compositi è essenziale per i produttori e questa attività sarà più semplice con i nuovi sensori.
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22 febbraio 2024